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Miż-Żjara ad limina

Posted By admin On May 30, 2012 @ 10:08 am In 2012 | Comments Disabled

MARTEDÌ 29 MAGGIO 2012
Malta

La famiglia al centro della società / Intervista al vescovo di Gozo
L’Osservatore Romano

(Nicola Gori) Famiglia, solidarietà, evangelizzazione. Sono alcune delle priorità che la diocesi di Gozo pone all’attenzione dei fedeli e delle componenti sociali. In particolare, si vuole porre la famiglia al centro della società, in quanto cellula base sulla quale si ripercuotono crisi e speranze di ogni persona. Lo dice il vescovo Mario Grech dal 2006 alla guida della diocesi maltese di Gozo, in questa intervista al nostro giornale, in occasione della visita ad limina.

Gozo è una piccola diocesi con alcune particolarità che la contraddistinguono. Quali sono?

Mi ricordo quello che diceva un mio predecessore vescovo di Gozo, quando venne in visita ad limina Apostolorum da Paolo VI. Si presentò come il pastore di una piccola diocesi: Gozo conta, infatti, circa 30.000 persone. Paolo VI gli rispose che effettivamente si tratta di una piccola diocesi, ma proprio perché tale, avrebbe offerto la possibilità di approfondire e far arrivare il Vangelo nel cuore della gente. È quello che credo caratterizzi di più la mia attività pastorale in questa piccola diocesi e ringrazio Dio per avermi dato questa possibilità. Dalla mia esperienza trovo particolarmente significativo quanto dice il Vangelo: il pastore conosce le sue pecore e le chiama per nome. E ciò è un vantaggio. Il fatto che nella diocesi ci sia una presenza varia di vocazioni e ministeri, e particolarmente un presbiterio attento alle necessità spirituali della gente, mi offre tantissima collaborazione sia nella progettazione che nell’attuazione delle iniziative pastorali.

La crisi economica ha colpito anche le vostre isole. C’è bisogno di solidarietà da parte di tutti anche della Chiesa…

Le nostre isole vivono principalmente di turismo e industria di esportazione. Purtroppo, vediamo come la crisi economica mondiale abbia colpito la nostra nazione in queste attività e ciò grava in primo luogo sulle famiglie. La settimana scorsa ho pubblicato la mia lettera pastorale proprio sulla famiglia e ho sottolineato quanto essa stia facendo i conti con questa crisi a volte drammatica. Un altro dato che ci preoccupa è il basso tasso di natalità. Recentemente, ho fatto un appello allo Stato, affinché sostenga le famiglie specialmente quelle più numerose. Certo, la crisi economica colpisce l’individuo, ma io preferisco parlare non di una società composta da individui, ma di famiglie. Alcuni, invece, vogliono impostare la discussione pensando agli individui piuttosto che all’unità della famiglia e quello per me è un discorso incompleto. I lavoratori, infatti, fanno parte di una famiglia. Per questo, ho proposto che quando il mercato fa le sue leggi, debba considerare il fattore familiare. Nella medesima lettera pastorale ho anche proposto la formazione di un sindacato per le famiglie, che potesse difenderne gli interessi.

Avete previsto una preparazione a livello diocesano per l’Anno della fede e per il Sinodo per la nuova evangelizzazione?

Sebbene fra la nostra gente sia viva la religiosità, sentiamo il bisogno di una nuova evangelizzazione, perché nonostante Cristo si conosca, forse non si crede sufficientemente in Lui. Si fa differenza, infatti, tra il Gesù della storia e il Cristo della fede. Per questo, vogliamo andare più in profondità nelle verità della fede per aiutare il popolo di Dio e la società in generale a riscoprire la bellezza della buona Novella. Mi piace sottolineare ancora una volta il fattore famiglia. Da due anni portiamo avanti un programma di catechesi in preparazione al matrimonio, che si occupa sia della formazione umana, che cristiana. Sentiamo proprio che c’è una carenza nella formazione, che serve da substrato per l’evangelizzazione. Questa iniziativa formativa promossa dalla commissione diocesana per la famiglia consiste in una quarantina di incontri parrocchiali su un arco di due anni. Inoltre, ultimamente abbiamo iniziato anche un consultorio familiare che si occupa di eventuali situazioni che necessitano assistenza clinica, perché crediamo che il Vangelo guarisce le ferite. Per la catechesi degli adulti stiamo puntando sui piccoli gruppi. L’esperienza delle comunità eucaristiche sta dando molti frutti. D’altra parte, non dimentichiamo le realtà già presenti e contiamo anche sui movimenti ecclesiali, come i neocatecumenali e i carismatici, e le associazioni laicali, come la Legio Mariae, l’Azione Cattolica e la Società per la dottrina cristiana fondata da san Giorgio Preca. Realtà che vogliamo rinnovare e riproporre perché la gente possa attingervi acqua pura.

L’Osservatore Romano 30 maggio 2012

[1] http://ilsismografo.blogspot.com/2012/05/malta-la-famiglia-al-centro-della.html


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